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- Chile - Italia:
Autores: Massimo De Marchi, Maddalena Natalicchio, Monica Ruffato

Junio de 2010

I territori del citadini: il lavoro dell’OLCA (Observatorio Latinoamericano de Conflictos Ambientales)


Il lavoro dell’OLCA (Observatorio Latinoamericano de Conflictos Ambientales) di Santiago del Cile si rivela una particolare occasione per esplorare modalità concrete di riappropriazione partecipata dei territori da parte dei cittadini. Il volume offre un quadro articolato sulle questioni attuali del rapporto tra cittadinanza e territorio, tra politiche ambientali e metodi di partecipazione, tra diversità culturale e appartenenza ai luoghi, una riflessione tra Europa e America Latina su democrazia ambientale e cittadinanza sostenibile.


Questo libro nasce da un interrogativo fondamentale che si pongono quanti si occupano di luoghi e cittadinanza: se la partecipazione dei cittadini vista a volte come una complicazione dei processi decisionali non sia il fine ultimo della gestione dei conflitti. Ovvero, quanto i conflitti possono diventare un’occasione di partecipazione dei cittadini nella costruzione del territorio e nelle politiche di sviluppo?

Tra le tante risposte che si possono dare a queste inquietudini, il lavoro dell’OLCA (Observatorio Latinoamericano de Conflictos Ambientales) di Santiago del Cile si rivela un prezioso e valido esempio che va nella direzione della partecipazione dei cittadini.

Questo libro vuole essere un tentativo da parte di un geografo, un’antropologa e una sociologa che, con età, visioni e prospettive diverse sono accomunati dall’interesse nei confronti del rapporto tra cittadinanza e territorio, tra politiche ambientali e metodi di partecipazione, tra diversità culturale e appartenenza ai luoghi. Insomma, come dice il titolo del volume, ai “territori dei cittadini”.

Nel primo capitolo si elabora una definizione capace di rappresentare la complessità e varietà dei conflitti ambientali, procedendo poi nell’analisi delle teorie scientifiche e delle conseguenti pratiche di gestione riguardanti i conflitti ambientali. Si individuano tre modelli per orientarsi nel mondo della produzione scientifica e della prassi professionale, che possono essere riassunti in tre parole chiave: scarsità, accordo, empowerment. Il capitolo individua un percorso che vede i conflitti ambientali come ambienti di apprendimento, capaci cioè rivelare le trame del tessuto territoriale e allo stesso tempo di fornire una “bussola” per analizzare lo svolgersi del conflitto e gli elementi chiave che lo compongono. Si conclude il capitolo analizzando due tipologie di esperienze tratte dal panorama internazionale: gli inventari comparati di casi di studio e le istituzioni consolidate per la gestione dei conflitti ambientali.

Il secondo capitolo si propone di esplorare il concetto di cittadinanza come appartenenza ad una comunità politica distinguendo quali possono essere i criteri di inclusione che si possono scegliere, configurandosi così come una forma di integrazione ma anche di esclusione sociale. Si individuano tre modelli di cittadinanza che si possono riassumere in tre parole chiave: individuo, comunità, partecipazione.

Il valore della libertà e dell’eguaglianza, il riconoscimento dei beni comuni, il dovere di partecipazione sono i concetti-guida nella definizione di una cittadinanza che riesca ad essere sempre più “includente” e attenta alle diversità esterne ed interne ai confini che si è costruita.

Dopo questi due capitoli introduttivi, con il capitolo terzo si entra nel merito della realtà in cui opera l’OLCA. Si fornisce un quadro sulla situazione ambientale ed istituzionale in America Latina, a partire dalla Conferenza di Stoccolma del 1972, nel quale emerge un considerevole impegno delle istituzioni politiche latinoamericane nell’organizzare la macchina pubblica in modo da accogliere gli stimoli provenienti dagli impegni internazionali. Il “costituzionalismo ambientale” tipico dell’America Latina, le leggi quadro sull’ambiente, l’organizzazione amministrativa e il ruolo del sistema giudiziario rappresentano degli interessanti esempi di attuazione degli impegni internazionali verso lo sviluppo sostenibile. Tuttavia permangono alcune criticità: una oscillante attuazione della normativa in tema ambientale e una certa impermeabilità nei confronti delle istanze di partecipazione mosse dalla società civile.

Il capitolo quattro affronta il ruolo dell’OLCA nei processi interni al Cile relativi a democrazia, ambiente e partecipazione. Dopo un’analisi di come il Cile nel contesto latinoamericano abbia approvato una norma quadro ambientale, istituito una commissione nazionale per l’ambiente e avviato il sistema di valutazione dell’impatto ambientale, viene presentato il percorso dell’OLCA teso a favorire una sempre maggior partecipazione della cittadinanza nel quadro istituzionale che si andava delineando. Si approfondisce la cultura e la struttura organizzativa dell’OLCA, i valori che lo fondano, la metodologia utilizzata che la configura come un’organizzazione impegnata nella difesa dei diritti ambientali contribuendo alla democratizzazione della società attraverso processi di empowerment, di incentivazione all’organizzazione della società civile e di coscientizzazione ambientale.

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Massimo De Marchi insegna Geografia sociale all’Università di Padova e Metodi partecipativi e gestione dei conflitti ambientali all’Università di Trento. Si occupa di problematiche connesse ai conflitti ambientali, ai processi di pianificazione e valutazione partecipata del territorio e delle risorse naturali in Europa, America Latina e Africa.

Maddalena Natalicchio, sociologa, si occupa di problematiche connesse ai conflitti ambientali e alla gestione partecipativa e sostenibile delle risorse naturali nel Nord e nel Sud del Mondo. Si è dedicata all’educazione ambientale come strumento di avvicinamento delle nuove generazioni a tematiche connesse alla conflittualità ambientale e al consumo critico.

Monica Ruffato svolge attività formative su varie tematiche dell’antropologia contemporanea, ha realizzato diverse pubblicazioni sui temi dell’intercultura, delle migrazioni e dei diritti delle minoranze. E’ docente a contratto di Sociologia dell’Educazione presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Padova.

Fuente:
https://iterritorideicittadini.files.wordpress.com/2010/06/demarchi-iterritorideicittadini.pdf

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